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Quando iniziano a sorridere i neonati ?

Quando cominciano a sorridere i piccini?

È una situazione comune per noi adulti quella di sorridere davanti ai bambini e quando otteniamo un sorriso in risposta, questo ci riempie di gioia e dolcezza, anche se qualcuno potrebbe far notare: "È troppo piccolo! È un neonato! Il suo sorriso è solo un riflesso". Quanto c'è di vero in questa affermazione? Quando il neonato può sorridere?

Il nostro viso si "esercita" già mentre siamo ancora nel grembo materno (un sorriso può persino essere rilevato dalle ecografie effettuate nel secondo trimestre). Anche il neonato è in grado di sorridere fin da subito, se per sorriso intendiamo la semplice modifica della forma della bocca e del viso. Tuttavia, questo tipo di movimento, quando si manifesta nelle prime settimane di vita del neonato, va considerato come un sorriso riflesso, legato a un'attività cerebrale involontaria che provoca il movimento del viso, senza avere un significato emotivo di gioia ed eccitazione che solitamente attribuiamo al cosiddetto "sorriso sociale".

Il sorriso riflesso spesso si manifesta quando il neonato è sonnolento ed appare frequentemente durante le fasi di addormentamento (può essere osservato anche quando il piccolo è già addormentato). Questo tipo di sorriso è breve e si verifica casualmente, e non ha nulla a che fare con l'aria nel pancino, come suggeriva una vecchia credenza popolare.

Ma allora, a quanti mesi compare il sorriso "vero" nei bambini? Quando inizia, fin dai primi 30 giorni di vita o solo più tardi? Diciamo innanzitutto che per "vero sorriso", o sorriso sociale, intendiamo l'atto di mostrare soddisfazione al mondo esterno e di riflettere emozioni positive provate in quel momento. Questo sorriso non è casuale o involontario, ma è legato a situazioni specifiche che stimolano i più piccoli.

I sorrisi riflessi diventano sempre più rari fino a scomparire intorno ai 2 mesi di età, mentre il sorriso sociale inizia a comparire tra il mese e mezzo e i 3 mesi. Ciò significa che c'è un periodo in cui il bambino può mostrare sia sorrisi riflessi che sorrisi sociali: come possiamo distinguerli? Se il sorriso si presenta durante la fase del sonno o quando il piccolo è particolarmente stanco, molto probabilmente si tratta di un sorriso riflesso (un segnale che può aiutarci a far riposare il piccolo). Se invece il sorriso si verifica come risposta a qualcosa (come l'arrivo della mamma o del papà nel suo campo visivo) o come reazione a un suono (la voce del fratellino o della sorellina...), allora si tratta di un vero sorriso!

Se i genitori rispondono ai primi sorrisi sociali, aiutano il loro bambino a sviluppare fiducia nell'esprimere le proprie emozioni e stimolano il suo sviluppo emotivo e sociale.

Come si sviluppa e cosa significa il sorriso del neonato

Vediamo insieme come si sviluppa il sorriso nel neonato e nel lattante nelle varie fasi dello sviluppo.

I primi sorrisi appaiono a circa un mese e mezzo e sono per lo più in risposta a stimoli visivi, quali l'arrivo del volto della mamma o del papà. Subito dopo i 2 mesi, il sorriso inizierà ad avere una componente sociale; lo vedremo quindi sbocciare in risposta a un'interazione per esprimere piacere e divertimento, e risponderemo subito anche noi sorridendo, con lo scopo di incoraggiare il bambino. A 3 mesi il piccolo o la piccola ha una vasta gamma di sorrisi da offrire in risposta ai diversi stimoli, e inizierà a sorridere con la bocca aperta e a emettere dei suoni, ovvero le sue prime risate! Un sorriso a bocca aperta sarà una dimostrazione di gioia ancora maggiore; incoraggiamolo a sperimentare le prime risatine offrendogli suoni simili e piacevoli. Tra i 4 e i 5 mesi il sorriso comparirà quasi sempre durante l'interazione con l'adulto e con altri bambini. Dopo i 4 mesi, i bambini cominciano a essere più selettivi e a sorridere solo in risposta alle interazioni che davvero percepiscono come piacevoli e appaganti. In tutte le fasi appena descritte è davvero importante rispondere al sorriso del neonato, al fine di infondere a quest'ultimo autostima e insegnargli che l'ambiente che lo circonda è pronto ad accogliere le sue emozioni per contribuire al suo sviluppo emotivo.

E se il neonato non sorride? Non dobbiamo essere ansiosi di vedere il sorriso del nostro piccolo. Ricordiamoci che i bambini non sono tutti uguali, e che ad esempio i prematuri tenderanno a fare più sorrisi riflessi dei neonati nati a termine; le tappe finora indicate non sono affatto fisse e qualcuno potrebbe aver bisogno di più tempo per regalarci un sorriso. Consideriamo un limite di 3 mesi: se entro questo tempo il nostro bimbo non ha mai sorriso sarà il caso di parlarne con il pediatra.

Come far sorridere il neonato?

Abbiamo visto che il sorriso riflesso non esprime un contenuto emotivo e si manifesta in maniera casuale. Quando però notiamo che il bambino sorride in risposta a stimoli provenienti dall'ambiente esterno, è il momento di aiutarlo a proseguire lo sviluppo di questa importantissima abilità sociale stimolandolo in maniera appropriata. Ma come indurre o incoraggiare il sorriso sociale? Come far sorridere un lattante o un bambino più piccolo?

Possiamo iniziare a sorridere al nostro bambino già dalla prima settimana di vita. Ricordiamo, infatti, che l'imitazione è la miglior maestra, quindi sfoderiamo i nostri sorrisi migliori sin da subito! Oltre al sorriso, anche le semplici coccole e l'interazione con giochi sono ottimi passi per favorire l'esplorazione dell'emotività.

Quando il nostro piccolo aggancia il nostro sguardo, ricordiamoci di sostenere il suo, di offrirgli non solo sorrisi, ma anche fantasiose facce buffe e suoni divertenti. Possiamo anche imitare una canzone o il suono di un suo giocattolo; se non abbiamo ispirazione, proviamo con i versi degli animali (i bambini li adorano!). Per quanto riguarda lo stimolo tattile, ricordiamoci di utilizzarlo con parsimonia, soffiando piano sul pancino o solleticandolo con delicatezza.

Impariamo anche a cogliere i segnali di fastidio e non insistiamo per fare sorridere il bambino a tutti i costi: se inizia a distogliere lo sguardo o non risponde al nostro stimolo, lasciamolo in pace. Ricordiamoci anche di approfittare dei momenti in cui il bimbo è più sereno: un bambino molto stanco o affamato non avrà le premesse emotive migliori per rispondere divertito ai nostri stimoli.

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